L’oro è il vincitore della politica
sanzionatoria del 2022?

La decisione del G7 e dell’UE del 26 febbraio scorso, di congelare le riserve valutarie della Banca centrale russa in dollari USA ed euro, entrerà nella storia delle valute. Di fatto gli Stati Uniti e l’Eurozona hanno dimostrato al mondo quanto rapidamente possono cancellare i loro debiti, nel caso di un improvviso cambiamento geopolitico.

 

Gli Stati Uniti e l’UE non si sono tuttavia fatti alcun favore a medio e lungo termine. Le riserve valutarie mondiali delle banche centrali ammontano a circa 12 biliardi di USD, di cui circa il 60% in dollari USA e il 20% in euro. La Cina, in particolare, avrà seguito da vicino il congelamento delle riserve russe e intensificherà i suoi sforzi in materia di sovranità monetaria.

 

Un vincitore a medio e lungo termine di questa politica di sanzioni potrebbe essere proprio l’oro. Perché in un mondo sempre più politicizzato, forse diviso in due blocchi, l’oro potrebbe essere l’elemento connettivo, poiché l’oro è neutrale (politicamente), non presenta un rischio di controparte ed è molto liquido.

 

Dal 2009 le banche centrali stanno gradualmente ricostruendo le loro riserve auree, in particolare i Paesi emergenti, ma anche paesi europei come la Polonia e l’Ungheria e da ultimo l’Irlanda. Le più grandi riserve monetarie dell’Unione europea continuano ad essere le Banche centrali del mondo occidentale, con gli Stati Uniti e la Germania in testa.

 

Sotto potete leggere la Performance dell’oro dal 2000 al 2022 in media, rappresentato nelle diverse valute mondiali:

Sconfiggere l’inflazione, battere la deflazione.

 

L’oro è stato a lungo considerato un rifugio contro l’inflazione e i dati lo dimostrano. Il ritorno medio annuale dell’11% in dollari US degli ultimi 50 anni, ha surclassato il consumer price index US e mondiale. L’oro protegge gli investitori anche da un’inflazione estremamente elevata. Negli anni in cui l’inflazione era più alta del 3%, il prezzo dell’oro è aumentato in media del 14% l’anno, come si può vedere dalla Chart 4.

Sul lungo periodo, dunque, l’oro non ha solamente preservato il capitale, ma lo ha aiutato a crescere. Le ricerche dimostrano che l’oro dà ottimi rendimenti anche nei periodi di deflazione, periodi caratterizzati da tassi di interesse bassi, minori consumi e investimenti, e minore stress finanziario. Tutte cose che tendono a aumentare la domanda di oro sul mercato.

 

Fonte: “In Gold we Trust” – Report 2022

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